O forse no?
Sono passati 4 mesi e come spesso succede, a mente fredda, dopo che le emozioni sono scemate, è più semplice dare un senso ed interpretare quanto successo.
E’ innegabile che la situazione nazionale ha avuto un peso significativo nell’esito delle elezioni comunali, il momento di difficoltà vissuto dai partiti al governo ha portato ad una perdita di consenso anche a livello locale. In generale abbiamo visto che il ricambio è stato privilegiato, ma a Magnago è successo molto altro.
Per la prima volta, da decenni, il centro sinistra ha ottenuto la possibilità di governare il Comune. Lo ha ottenuto con una campagna elettorale intensa, e costruita in modo completo, facendo tutto il possibile per vincere. Dal semplice utilizzo del nuovo colore vincente (l’arancione di Pisapia) allo slogan Cambiare, in linea con il momento.
Si è visto, inoltre, per la prima volta l’alleanza con l’Udc con l’esclusione dell’ex Rifondazione Comunista. Infine, una candidata Sindaco donna di estrazione centrista e di area cattolica.Da ultimo hanno anche portato nella lista un pezzettino di ex maggioranza, con Colombo, figlio di Roberto ex consigliere della squadra Binaghi (che ad oggi, però, è già passato all'opposizione).
Lofano a parte, di sinistra c’è ben poco nell’attuale maggioranza, ma per rimanere in tema, sono stati sicuramente bravi; d'altro canto, se non ci fosse stato un suicidio politico degli avversari non avrebbero vinto.
Ma in fondo è giusto così, il ricambio porta nuove idee, nuove prospettive, in ogni caso arricchisce, e nella peggiore delle ipotesi, permette di osservare le cose da punti di vista diversi. Chi ha vinto si renderà conto di quanto è difficile amministrare, fare scelte talvolta difficili e subire critiche non sempre costruttive. Chi ha perso, invece, dovrà fare tesoro di questa esperienza, ed imparare, se avrà la fortuna di tornare a vincere, ad aprirsi ad un maggior confronto e dare più importanza alle opinioni di tutti.
All’ultimo consiglio comunale osservavamo l’opposizione, quattro rappresentanti sui cui gruppi sono confluiti oltre 2300 voti, senza contare i 350 circa della Lega (che non è rappresentata in consiglio).
I quattro, 5 anni fa’ erano Sindaco, vice Sindaco, Assessore e “figlio” di un consigliere delegato, tutti nella stessa squadra. Ma il tempo li ha divisi e i 1600 voti circa della lista Cambiare sono bastati per portarli all’opposizione.
Forse, come ha sempre sostenuto qualcuno, era tutto facilmente prevedibile ma noi stessi dobbiamo ammettere che in fondo credevamo che Ceriotti l’avrebbe, comunque spuntata; esperto, conosciuto e da sempre impegnato nella scuola e nello sport e non ultimo professionalmente preparato, ci sembrava la persona adatta per fare il Sindaco, ma non è stato così.
E adesso che si fa? La percentuale dei non votanti è sconfortante, mai è stata così alta, e chi si interessa di politica (anche se a livello comunale viene un po’ da sorridere a parlare di Politica) è presto tacciato di interesse personale. Soprattutto, poi, è difficile attrarre nuove persone.
Vedremo.. intanto abbiamo creato ed alimentiamo il nostro blog, nella speranza che da un semplice strumento di comunicazione possa generare un inizio di confronto e di partecipazione.
Da una sconfitta (politica) si può e si deve ripartire, si traggono degli insegnamenti, e si creano degli spazi per chi ha voglia di impegnarsi . E allora, forse non è solo una sconfitta, ma anche una preziosa indicazione per il futuro.
Concordo con l'analisi che avete fatto (piccola chiosa: il sottoscritto o Daniela Grassi sono portatori di valori vicini alla sinistra moderata = Cristiano Sociali e Socialisti Democratici; ma poco importa nel contesto del discorso).
RispondiEliminaIl candidato Ceriotti era sicuramente una persona stimata sulla quale puntare (uno scoop: ne ero convinto anch'io), è stato penalizzato dalle divisioni e dalla mancanza di un progetto comune veramente condiviso (mi sembra che ogni candidato di Grande Centro giocasse per sè).
Comunque ricominciare a rimboccarsi le maniche e ritornare alla politica farà bene a tutti, anche a noi che ci siamo trovati ad amministrare ma soprattutto ai cittadini.
Non è facile, bisogna avere passione e mettersi in gioco, ben vengano il blog e, perché no?, i volantini e le discussioni di piazza.
In bocca al lupo!
Gigi Pariani
Sono in linea con l'amico Gigi Pariani aggiungerei che, visto il momento politico ed economico, penso che Destra e Sinistra in italia non esistano più, se non negli ideali dove una persona pensa di rispecchiarsi. La nostra Lista civica, penso, sia un bel "miscuglio" di ideali ma soprattutto una squadra di persone volenterose al servizio dei cittadini che ha molto da imparare, magari sbagliando, ma che dovrà per forza ascoltare di più i singoli cittadini con i loro piccoli e grandi problemi, le associazioni, i gruppi e anche le opposizioni. Non sarà facile ma ci proveremo. In italia, sono convinto, se non cambia la classe politica dal basso verso l'alto, non potremo uscire da questa "maledetta" crisi. Ci vorrebbe qualcuno di nuovo, un visionario, uno un pò avanti ..... un rivoluzionario!?!?! Insomma uno come Ernesto Guevara De La Serna; ma.... lasciamo ai posteri l'ardua sentenza!!!!
RispondiEliminaSaluti
Angelo Lofano
No, Assessore Lofano, con tutto il rispetto : di leader "soli al comando" in Italia ne abbiamo avuto abbastanza.
RispondiEliminaNoi pensiamo che, dal dialogo - democratico - tra persone di cultura moderata (termine abusato, ma che in realtà allude, nel suo più intimo significato, al rifiuto degli estremismi, e non già ad un'ideologia di stampo conservatore), benchè talora di estrazione diversa, possa ricostruirsi una politica convincente, seria, improntata all'equilibrio ed all'ascolto, pur senza rinunciare ai propri valori.
Vi aspettiamo su LiberaMente
Chiaramente la mia era ed è una provocazione; il "Che" ha fatto il suo tempo e a suo tempo non fu molto capito soprattutto perchè associato troppo a Cuba. Detto questo, purtroppo, non condivido la prima parte del commento perchè in Italia di uomini soli al comando nel dopo guerra non ce ne sono mai stati. La politica fallimentare della prima e seconda repubblica è sotto gli occhi di tutti indipendentemente dal colore che ha governato. Anche Berlusconi che apparentemente sembrava governare come un uomo solo al comando è sempre stato tirato per la giacca dalla Lega, dall'Udc quando era al governo, e dalle varie anime del Pdl da sempre in lotta fra di loro. Il mio pensiero rimane cmq quello che ci vorrebbero leader politici veri e soprattutto votati e riconosciuti dal popolo indipendentemente che provengano da destra o da sinistra (che a mio parere non esistono più in Italia). Solo il fatto di dare libertà di scelta agli elettori sui vari candidati in questo momento di anti politica estremo, è ritornare a far decidere il popolo della sua stessa sorte... almeno nelle scelte!!! Poi si sa... quando si arriva a certi livelli è difficile per tutti confermare le promesse.
RispondiEliminaSaluti.
Angelo Lofano