Di seguito un contributo che arriva da un amico, Silvano De Bernardi, che non possiamo che condividere sia nei contenuti contenuti che nel carattere propositivo:
La cultura dovrebbe rappresentare
quell'insieme di convinzioni e riferimenti che guidano le scelte ed i
comportamenti di ognuno di noi e dell'insieme della comunità.
Andrebbe quindi “coltivata” (come
richiama la radice etimologica del termine cultura, dal latino
colere) con attenzione primaria, sia a livello individuale che
comunitario.
Eppure l'impressione è quella che,
negli ultimi anni, la cultura abbia assunto un ruolo del tutto
secondario, quasi accessorio, nella scala delle priorità individuali
e collettive (basta guardare l'entità degli stanziamenti per le
attività culturali nei bilanci degli enti pubblici o la percentuale
di spesa individuale per libri, teatro, cinema, musei.....).
La cultura rappresenta l'anima di una
collettività, il motore trainante, l'artefice vero e unico capace di
determinarne il futuro e l'intero destino.
Guardandoci attorno nel nostro Bel
Paese (Italia), di questi tempi, l'impressione che se ne ricava è
che l'anima sia andata persa, oppure che quella rimasta sia molto
“nera” (almeno quella di buona parte dei nostri rappresentanti
istituzionali a vari livelli): avidità, arrivismo, disonestà,
mancanza di senso del bene comune (o dello Stato, che è la stessa
cosa), miopia programmatica, egoismo..... L'elenco sarebbe lungo e
sempre incompleto.
Quanto sopra affermato (che spero sia
condiviso, da pochi o molti che siano) per proporre di ripartire
dalle basi che fondano la nostra convivenza civile, da valori
condivisi, con uno sguardo di speranza verso un futuro incerto, ma
che merita di essere costruito con un rinnovato impegno.
Anche a partire dal nostro piccolo
Comune .
A Magnago non mancano gruppi di
persone che hanno a cuore la vita della comunità, organizzando
momenti di condivisione a vari livelli (ludico, sportivo, artistico e
culturale) e lavorano parecchio, volontariamente, con pochi mezzi a
disposizione, ma soprattutto con la voglia di stare insieme,
“condividere” esperienze che aiutino la comunità a crescere
socialmente, evitando di lasciarla cadere nell'indifferenza,
nell'egoismo, nella noia di serate spese passivamente davanti alla TV
(sempre più madre\padrona e sempre meno mezzo di informazione ed
istruzione indipendente).
Le realtà associative, come ho detto,
sono molte, lavorano tanto, rappresentano delle opportunità
importanti, ma vivono ognuna in un piccolo mondo a se stante, isolate
spesso le une dalle altre, col rischio di sovrapporsi
nell'organizzare eventi nelle stesse date, e comunque con un
dispendio di risorse umane preziose.
Per ottimizzare queste risorse
preziose, basterebbe un migliore coordinamento tra tutte queste
associazioni, un compito che credo spetti all'Amministrazione
Comunale, istituendo un organismo deputato appositamente a questa
funzione, oppure utilizzando a tale scopo una delle associazioni già
esistenti sul nostro territorio.
La prima ipotesi è già stata, in
parte, attuata dalla precedente Amministrazione, con
l'istituzione della “Consulta delle Associazioni”, nella quale
dovrebbero essere rappresentate tutte le realtà associative
presenti a Magnago. Dico “in parte” perché nel regolamento della
Consulta non è ben chiaro quanto siano vincolanti le sue decisioni
(di fatto ha solo un potere consultivo nei confronti
dell'Amministrazione). Questo comporta che, regolarmente la
partecipazione alle sedute della Consulta venga boicottata dalla
maggior parte delle Associazioni (alcune di queste sono state
presenti solo all'insediamento della stessa ), ridimensionando di
molto il valore della Consulta stessa. Nonostante questo, grazie
all'impegno delle poche Associazioni che credono nell'operato della
Consulta (e la vorrebbero vedere crescere nel tempo), alcune
importanti iniziative sono state proposte e realizzate dalla
Consulta:
- il corso di pronto soccorso pediatrico (manovre di disostruzione delle vie aeree) svoltosi in ben due edizioni, entrambe affollate di partecipanti, tanto che si pensa ad una terza edizione;
- uno spettacolo che ha rievocato l'occupazione della cava di Buscate per impedirne la trasformazione in discarica di rifiuti (ottima l'organizzazione e la bravura dell'attrice, scarsa, purtroppo, l'affluenza di pubblico)
- rassegna di cori locali per festeggiare insieme il Natale (in programma nella Chiesa Parrocchiale di Binate, la sera del 22 Dicembre ore 20,30).
La seconda ipotesi potrebbe prevedere
la “rifondazione” della storica PRO LOCO, che ultimamente versa
in difficoltà, dovendo fare fronte ad impegni burocratici sempre più
gravosi, mentre la partecipazione è sempre più scarsa, da parte di
soci e volontari disponibili a lavorare.
Da qui la proposta: perché non fare
della PRO LOCO un contenitore comune per molte delle Associazioni
esistenti a Magnago, dove queste potrebbero continuare ad esprimere
le proprie iniziative ed al tempo stesso collaborare più
strettamente alla realizzazione di grossi eventi molto impegnativi
(mercatino), progettandone anche di nuovi ? I vantaggi sarebbero
diversi:
- per le Associazioni potere lavorare a più stretto contatto, collaborando senza sovrapporsi e unendo le forze organizzative quando necessario; inoltre non dovrebbero adempiere separatamente a obblighi burocratici gravosi quali statuti e bilanci molteplici;
- per la PRO LOCO sarebbe una iniezione di forze nuove, più braccia ma anche più teste per pensare nuove iniziative;
- per l'Amministrazione Comunale la possibilità di avere un solo interlocutore, in termini di coordinamento\organizzazione\finanziamento degli eventi, capace però di gestire molte delle iniziative sul territorio. Una indispensabile premessa alla possibilità di proporre, magari annualmente, delle tematiche su cui focalizzare l'attività ludico\culturale nel territorio comunale.
Direi che l'Amministrazione Comunale ha
ampi margini di manovra per gestire al meglio le realtà associative
di Magnago, che rappresentano di fatto delle occasioni imperdibili
per ricostruire e rinforzare, anche nel nostro piccolo territorio,
una coscienza civica nuova e sempre più condivisa.
Buon lavoro!
Per quanto mi riguarda si sfonda una porta aperta... per esempio, l'organizzazione della corsa di sabato 22 (corri tra luce e stelle) ha avuto una bella sinergia tra alcune delle associazioni di magnago, da quelle sportive a quelle culturali fino al centro anziani...
RispondiEliminaSono convinto che in Italia se avessimo gestito o gestissimo in maniera oculata il patrimonio culturale che ci contraddistingue nel mondo potremmo vivere di sola cultura vendendola a tutto il mondo.
Approvo incondizionatamente l'intervento di Silvano De Bernardi.
RispondiEliminaNon fosse altro che perchè il dott. De Bernardi è il mio medico, e dunque concordo con lui a priori.
Scherzo, ovviamente. La Pro Loco potrebbe e dovrebbe essere utilizzata in tal senso.
E vi sarebbero i modi e le forme tecniche per salvaguardare le autonomie delle diverse realtà.
Visto che l'Assessore Lofano è, pure, d'accordo, mi pare che resti solo da mettersi al lavoro.
Cordialmente
Luca Manassero